domenica 29 giugno 2008

IL SISTEMA... VA CAMBIATO

Il sistema vigente non produce. Nasconde gli errori. Scansa i confronti. Tende a mascherare le responsabilità. Chi governa tende ad essere impunito… Insomma la situazione sta peggiorando di giorno in giorno. E non c’è accenno al rinsavimento.

Va cambiato, meglio che si può, il SISTEMA. Va cambiato politicamente perché, per via parlamentare, in quindici anni non ci si è riusciti.

Abbiamo organizzato addirittura tre convegni, di valenza nazionale, per fare emergere le storture più evidenti. Nel 1996, a Sarzana, alla sala della Repubblica, nel 1998 a Luni Mare al Residence Porto Lunae, nel 2002 al Barontini, a Sarzana, abbiamo fatto emergere gli squilibri più evidenti. Nel 2000, col Dlgs 267, è cambiato poco o nulla.

Nella sostanza, nella legge che governa gli Enti Locali, manca l’equilibrio dei POTERI. Politicamente, a livello nazionale, Berlusconi e Veltroni hanno modificato il sistema elettorale. Ci sono riusciti, ci riusciranno? In parte ci sono riusciti, hanno portato i gruppi parlamentari da oltre 40 a 6. Politicamente, a livello locale, bisogna sostituire il sistema monocratico, con un sistema binario.

Il CARTELLO ELETTORALE inamovibile, perché ci sono due-tre-cinque … minoranze che non possono impegnare seriamente il suo POTERE, spinge a risolvere tutto il negativo “in casa”, senza trasparenza, senza controlli reali. L’attuale CARTELLO elettorale si deve trovare di fronte un altro CARTELLO elettorale, alternativo e pronto a sostituirlo. Chi lo dice? Con noi lo dicono 2.750 cittadini di Ortonovo che non hanno votato per nessuno. Sono la maggioranza dei cittadini. Volevano cambiare l’amministrazione e si sono trovati di fronte 4, oggi 5, gruppi di minoranza. E’ più che dimostrato che i gruppi dell’attuale maggioranza non abbiano avuto la forza, la volontà di usare moderni strumenti di governo. Ma vivono nell’impunità. Fanno sentire i cittadini come dei sudditi.

Occorre un profondo cambiamento del SISTEMA. Lo vogliono i cittadini. Bisogna lavorare, da oggi, per costruire due CARTELLI ELETTORALI, alternativi, sui quali i cittadini possano esprimere la loro scelta. L’attuale sistema aveva ed ha fornito anche dei rimedi, ma è basato solo sulla FORZA. Chi ha i numeri, può permettersi di non ascoltare la RAGIONE. In questi anni si sono ripetuti dei disastri!

Chi ha avuto i numeri, è dimostrato, che non abbia ascoltato la RAGIONE. Questo è un SISTEMA, quello vigente, che fa SRAGIONARE, che ha perso la capacità logica, che ha perduto il BUON SENSO. Va Cambiato!

Ortonovo 29 giugno 2008 Mario Battiglia

martedì 24 giugno 2008

IL SISTEMA POLITICO ITALIANO

L’accordo elettorale fra Berlusconi e Veltroni ha prodotto una forte semplificazione del quadro politico italiano.

Al bipolarismo si è sostituito un quasi bipartitismo.

Le cose accelerate, dopo tanto frazionismo, hanno lasciato, oggi, problemi aperti che, anche in vista delle europee, meritano attenzione.

L’area elettorale LIBERLDEMOCRATICA, l’area SOCIALISTA, le aree più radicali sulla destra e sulla sinistra non stanno trovando rappresentanza adeguata.

Il P.D. è nato all’insegna di una sommatoria, non ben definita, D.S. + Popolari. L’alleanza P.D. – I.d.V. va definita in modo da aggregare più energie che stanno operando in modo disomogeneo.

E’ più che evidente che gli entusiasmi e le emotività, da spendere nei momenti elettorali, non bastino né per vincere, né per governare.

CONTENUTI e METODI rispettosi delle esigenze della gente meritano più puntuale definizione e capacità di priorità.

Tenteremo di parlarne fra il 27 giugno ed 6 luglio 2008, a Serravalletta, in Comune di ORTONOVO in spazi riservati, all’interno della festa interprovinciale UIL (SP – MS).

Obiettivo: “UNA DEMOCRAZIA EVOLUTA”.

24 giugno 2008 I DEMOCRATICI

venerdì 20 giugno 2008

Il Primato della Politica

Ai Cittadini, alle ISTITUZIONI, alle Forze politiche e Sociali
Il Foglietto
Organo di Informazione del Circolo “Democrazia Partecipata

PRIMATO della POLITICA
Solo la conoscenza e la serenità possono produrre buona Politica.
In questi anni ha prevalso la logica della sottomissione della minoranza alla maggioranza, del CONSIGLIO alla GIUNTA, della GIUNTA al SINDACO.
Il Sindaco è diventato un PODESTA’ (anche se le persone fisiche non palesano quel taglio).
L’Amministrazione ha finito per governare senza controlli. Ma non era questo lo spirito della legge sugli Enti Locali! Lo spirito era quello di rendere più efficienti le Amministrazioni.
I risultati sono frutto dell’invadenza di alcune culture, dell’esuberanza di interessi ristretti, dell’indolenza dei più. La legge vuole la complementarietà dei ruoli binari, maggioranza e minoranza, giunta e consiglio, tecnici e politici ….. e vuole un poter decisionale forte ma non solo nella forma, anche nella sostanza.
Bisogna conoscere bene il processo formativo delle maggioranze e delle decisioni per decidere con cognizione di causa. L’ordine di non parlare del passato ha privato il processo decisionale della sua base più solida. Siamo alla continua precarietà, alla contraddittorietà, alla illogicità dei provvedimenti. Il nostro COMUNE sembra diventato terreno di coltura di chi, da una parte, ha inceppato il meccanismo dialettico della politica e, dall’altro, di chi ha potuto operare sul terreno dell’arbitraggio, viziandolo. Siamo alla CONFUSIONE.
Quando si rifiuta il confronto, quando non si favorisce il confronto, alla lunga non si produce più.
Ci sarebbe da perdere la fiducia nel SISTEMA giudiziario se non ci fossero stati anche segnali positivi. Bisogna solo riattivare il circuito della buona fede. Oggi si sente che la buona fede si è eclissata.
Oggi occorre una pausa di riflessione per CONOSCERE BENE, FARE PULIZIA civilmente e ripartire, con lena, per RECUPERARE.
Se non esiste la disponibilità ad un percorso trasparente chi può dare fiducia ad un SISTEMA politico che ha mostrato la corda, che non produrre e che i Cittadini non sopportano più? I Cittadini dovranno giudicare severamente.
I Politici Riformatori, non disponibili a Riformare non andranno più aiutati.
Per uscire da questa situazione e ce ne sono di peggiori, occorre, prima di tutto, abbassare la temperatura. Se non esiste questa generale disponibilità, hanno ragione coloro che non sopportano più questo SISTEMA e lo vogliono veder crollare. Ma perché preferire il salto nel buio alla ragione?
CHE ceda questo SISTEMA è BENE. DOBBIAMO SUPERARLO SALVANDO I VALORI.
Ci sono state molte illegittimità, molte irregolarità, molti abusi ……….
Ci sono stati degli ideatori e molti coinvolti. Bisogna individuare i “progettisti” del sistema, che non produce, che diffonde confusione, che costa, che impoverisce. Se non si lavora per analizzare bene il SISTEMA, oggi si finisce per diventare consapevoli complici.
Gli Amministratori, i Partiti, le Associazioni, i Cittadini sono ormai nella necessità di REVISIONARE profondamente e con urgenza. Sarà la prova per valutare chi pensa veramente al PAESE. Questo è il contributo de I DEMOCRATICI!
20 giugno 2008 Ulisse
(L’uomo che ricerca)
http://ortonovodemocratici.blogspot.com

Politici e Politici

Ai Cittadini, alle ISTITUZIONI, alle Forze politiche e Sociali
Il Foglietto
Organo di Informazione del Circolo “Democrazia Partecipata

CI SONO POLITICI e POLITICI

Certe ideologie, col tempo, si sono dimostrate poco rispondenti a risolvere i problemi basilari dell’uomo e della società. I valori che sono riconosciuti, sempre validi restano, ma per raggiungerli hanno bisogno che i metodi riconosciuti da tutti, in un momento di generosità, il momento della costituente, siano vissuti concretamente da tutti. Per avere GIUSTIZIA e LIBERTA’ occorre il metodo del DIALOGO, del CONFRONTO. E qui, da anni, si pratica il MURO contro MURO, l’esclusione senza dare spiegazioni.
Anche un’Amministrazione che possa fidare su un consenso reale o sulla divisione della minoranza, ma che sia nata evitando il confronto, davanti ai Cittadini, è un’Amministrazione che può ancora contare sui numeri ma non sulla GIUSTIZIA né sulla LIBERTA’. E’ frutto della convenienza di certi gruppi, non è una cosa che crea lealtà. Si è lasciato correre per troppo tempo ed oggi occorrono cure intensive, calibrate ma intensive.
Occorre un’operazione VERITA’, davanti ai Cittadini, perché a forza di nascondere errori, con errori, la vita sociale si è trasformata in un calvario.
Non è lo spirito di rivincita quello che deve circolare, è solo amore per la GIUSTIZIA e per la LIBERTA’ per tutti, che deve emergere in modo netto.
La quotidianità di per sè è già un problema. La cultura di Democrazia integrale è la più alta e deve garantire tutti. Se non si accetta è bene lasciare il passo a altri. Saranno i Cittadini a scegliere. Ci sono nel nostro Paese risorse che potrebbero garantire una convivenza molto più avanzata. Bisogna abbandonare metodi che non sono consoni con l’interesse dell’intero Paese e che vengono camuffati come democratici. Perché preferire l’ipocrisia alla chiarezza?
Lo spirito di efficienza deve ritornare in tutte le sedi.
Lo spirito di efficacia deve potersi tradurre in risultati.
Il buon andamento amministrativo deve coincidere con la volontà di tutti di darsi un Paese funzionante.
I vantaggi saranno per tutti.
Come raggiungere questi obiettivi? Con la sincerità di intenti, con una politica trasparente, con una Politica che faccia sentire amore per il proprio Paese.
E’ UN METODO che si può attuare. Nostri nemici devono essere solo i terremoti, le alluvioni, la siccità, le carenze energetiche, l’egoismo di chi sottrae, risorse alla Collettività.
I metodi usati finora hanno finito per sciupare anche rapporti personali. E’ stato un gran peccato!


19 giugno 2008 Ulisse

http://ortonovodemocratici.blogspot.com

Conferenza dei Candidati

Si è riunita , sabato scorso, 14 giugno , alle ore 21, a Serravalle , la Conferenza dei candidati alle elezioni del 2007.
Erano presenti , oltre al Capogruppo Mario Battiglia:
Andereani Paolo, , Casella Luisa, Cerrata Francesco, Corsini M.Luisa, Del Freo Carla, Del Santo Gianni,Minucciani Giovanna , e sono stati sentiti Gianfranchi Riccardo, Battiglia Emilio, Baudone Dino.
E' stata valutata la complessa e consolidata situazione politica che sta vivendo il nostro Comune.
Si è ritenuto che la cosa più ragionevole e costruttiva , in una situazione così delicata, come quella che si è determinata nell'ultimo Consiglio Comunale, sia una Indagine Conoscitiva da farsi trsamite Commissione Consiliare in quanto strumento che consente di approfondire ed acquisire le dovute conoscenze per consentire una decisione più serena e consapevole.

Per il Movimento dei Democratici
Mario Battiglia
ortonovo, 17 giugno 2008

giovedì 19 giugno 2008

LA BUONA POLITICA per il PAESE contro gli interessi ristretti

Alle elezioni del 1997, il programma de I DEMOCRATICI, raccolse il consenso per 4 dei 5 consiglieri di minoranza. Ma ………

Alla prima riunione di CONSIGLIO, tre Consiglieri dichiararono di costituire il gruppo di F.I.. Mi avevano proposto di restare con me se fossi diventato capogruppo di F.I.. Sono rimasto , solo, a difendere il simbolo di “QUADRARE il CERCHIO”, a difendere il programma de I DEMOCRATICI, a difendere l’esigenza di buona politica per il PAESE.

Il nostro Circolo “Democrazia Partecipata” restò aperto a tutti e si sperò che ci fosse il rispetto, al di là dei nomi, del programma sottoscritto, in sede istituzionale.

Non ci fu. Il comportamento dei tre consiglieri apparve incline ad accordi non sempre chiari con parte della maggioranza. L’Ammodernamento della politica, le IDEE restarono nostro esclusivo patrimonio. Sui RIFIUTI, sui LL.PP., sul PUC, sul BILANCIO, sul PERSONALE le nostre proposte non ebbero attenzione dalla maggioranza.

Cercammo di potenziare la nostra INFORMAZIONE. Crediamo nella democrazia di Cittadini che siano sovrani, non sudditi e per essere sovrani bisogna conoscere.

Organizzammo convegni con personalità nazionali. La legge sugli Enti Locali non garantisce il ruolo delle minoranze. Il numero finisce per annullare il gusto del confronto, della ricerca. Il CONSIGLIO non è valorizzato.

I contenuti politici finiscono per perdere la valenza erga omnes e per diventare difesa di interessi particolari. Secondo il disciplinare d’incarico, il “99 avrebbe dovuto essere il momento dell’approvazione del PUC. Ma il PUC si era eclissato.

Si sentivano voci, voci di aggiustamenti, di lotta per gli accaparramenti ……… Ci furono palesi illegittimità. I DEMOCRATICI le avevano segnalate ripetutamente alle istituzioni (Comune – Provincia – Regione) prima che avvocati e TAR valutassero e decidessero in conformità a quanto da noi segnalato.

I DEMOCRATICI, forti della loro convinzione, si trovarono costretti a sostenere finanziariamente il 1° ricorso al TAR, altrimenti sarebbe finito tutto con una illegittimità devastante.

Ormai è dimostrato che c’è chi ottiene CONSENSO sulle IDEE e c’è chi si procura consenso sui vantaggi personali.

BISOGNA riuscire a capire chi sono i RIFORMATORI e chi i CONSERVATORI.

La legge sugli Enti locali nel 2000 fu modificata. La sostanza dei nostri rilievi non ebbe soddisfazione e lo STATUTO comunale non fu adeguato alle esigenze né della nuova legge né della buona POLITICA. Deve ancora essere adeguato. Per noi, la maggioranza, la minoranza, la Giunta ed il Consiglio sono strumenti complementari per una politica trasparente per tutti.

Bisogna lavorare perché il CONSIGLIO si riappropri di tutte le sue competenze.

Prima di decidere bisogna conoscere.

19 giugno 2008 Ulisse

mercoledì 18 giugno 2008

INVITO alle “STORIE

Quindici giorni fa abbiamo festeggiato la nascita della REPUBBLICA . E’ una festa non ancora ben sentita. E’ nata in mezzo a molte contrarietà, a molti equivoci. E’ nata, soprattutto, per l’intransigenza di una parte politica ben determinata.

Per noi, per esempio, la REPUBBLICA non ha mai significato solo un fatto meramente formale. Per come si era ricomposta la nostra Patria, per come si era evoluta la Sua storia, la REPUBBLICA, per qualcuno, significava una cosa sostanziale: la caduta di ogni privilegio, l’emancipazione piena, morale e materiale del popolo e di Cittadini che da sudditi dovevano diventare sovrani ed assumere il ruolo di controllori dei loro governanti.

Nel 1944, la svolta di Salerno di Togliatti, aveva messo in luce un contrasto profondo fra due modi di intendere la dignità della Patria. Fra DEMOCRAZIA rappresentativa e DEMOCRAZIA proletaria emerse un contrasto profondo. Le altre culture contribuirono a far pendere la bilancia chi da una parte e chi dall’altra e chi, in parte da una parte ed in parte dall’altra. Quel contrasto non è ancora del tutto sanato. Chi numericamente perse, oggi, appare in una diversa situazione.

Ne riparleremo nel futuro.

Nel nostro Paese è ancora in corso, per esempio un contrasto fra chi vede il presente ed il futuro come figli del passato e chi il passato proprio non lo vuole “metabolizzare”. Lo vuole obliare.

Il modo di far politica è molto diverso e bisogna trovare una nuova composizione.

Il capogruppo di R.C. in Consiglio, periodicamente, ci ricorda di essere “fuori tema”. Per certi versi può avere ragione. Non ha di sicuro ragione quando evita di analizzare le cause dell’attuale situazione che opera con grosse anomalie. Mostra una visione diparte ed è convinto che la sua parte abbia sempre operato e stia operando bene. Per noi non è così. La fiducia sulle soluzioni necessita di una fiducia “a monte”.

I risultati amministrativi ci dicono di essere scarsi per il rifiuto a valutare, momento per momento l’andamento amministrativo.

Il capogruppo PdL ha sentito la necessità, in una circostanza di sottolineare l’incertezza della nostra identità e allora, per rispetto sentiamo di dover descrivere i tratti essenziali della nostra appartenenza e dei nostri comportamenti per quanto riguarda il periodo della 2° Repubblica. Per quanto riguarda il periodo della 1° Repubblica le cose sono molto meglio definibili. Ognuno ha la sua storia.

Qualcuno, recentemente, ci ha assimilati a “Don Abbondio”. Vedano un po’ i lettori se il paragone può reggere. Altri, poi, pensano di poter valutare il nostro impegno legato alla situazione contingente di “pensionati”. Riteniamo che la qualità della nostra presenza, in politica, sia legata, esclusivamente, alla coerenza con la quale, da sempre, testimoniamo gli aspetti di una cultura,

Quella LIBERLDEMOCRATICA (repubblicana)

Di sicuro, l’Italia non è il Paese dove questa cultura sia dominante. Ma ci sono paesi, in un pianeta globalizzato, dove questa cultura è dominante e si possono notare i risultati.

Crediamo che le varie culture possano trovare molte “intersezioni”

Cause pendenti presso il TAR, Commissario ad acta che fatica ad agire, cause pendenti presso il Consiglio di Stato, situazioni non definite presso la Procura, metodologia nelle INDAGINI, scomposizioni e ricomposizioni nelle forze politiche, sfiducia generalizzata nei Cittadini….. il tutto gravato da una non perfetta conoscenza della situazione. Noi che siamo “ribelli” contro gli autoritarismi, abbiamo pensato che potesse essere utile rivisitare le STORIE per facilitare una sintesi sulle cose, oggi condivisibili.

Si può capire meglio il presente. Crediamo nella limitatezza di tutti gli uomini, ma rispettiamo al massimo la dignità della persona umana. Non crediamo nelle esclusioni non motivate. Non ci piacciono capri espiatori. Ci sembra più opportuno conoscere bene per migliorare il sistema.

18 giugno 2008 Mario Battiglia

CONTINUA l’AZIONE di SCOMPOSIZIONE

e di RICOMPOSIZIONE POLITICA

Nel 1997 erano finiti i quattro anni del Sindaco della “CASA DI VETRO”. Alle votazioni del novembre si erano ricomposti i tradizionali partiti, attorno al PDS. I popolari apparivano gli alleati più stretti. I DEMOCRATICI avevano posto la “pregiudiziale” di costruire strumenti di garanzia per tutelare COLLEGIALITA’ – TRASPARENZA – LEGALITA’ in modo concreto.

Per gli altri (PDS, Popolari, PSI, R.C…..), questi problemi risultavano inesistenti, soprattutto perchè potevano contare ancora su un elettorato vischioso e su una maggioranza numerica. Ed allora I DEMOCRATICI rinunciarono a far parte di una coalizione che non appariva disposta ad un dialogo politico vero.

Si misero al lavoro per un loro simbolo, per un loro programma, per una loro lista.

Fu scelto il simbolo “QUADRARE IL CERCHIO” ispirato alla filosofia di Ralf Dharendorf. Era stato costruito un programma con una scheda per ogni settore di attività amministrativa. Per la lista c’era a disposizione un abbondante gruppo dirigente.

Sul programma politico esistevano, in modo deciso, tre realtà:

IL CENTROSINISTRA – I DEMOCRATICI – ALLEANZA NAZIONALE.

L’area di F.I. de del Centro era in preda a crisi consistente. Diversi tentativi si erano dissolti. Poco prima della presentazione delle liste, con incontri a livello personale, fu chiesto a I DEMOCRATICI ospitalità per persone dell’area non ben definita. L’UDC si era allontanato.

La cosa fu discussa in tre riunioni difficili. C’era molta incertezza. Alcuni nostri candidati motivarono la loro contrarietà. C’erano ragioni pro e ragioni contro. In quei momenti si finisce per appellarsi a dei principi ed il principio della democrazia richiede votazioni.

Il coordinatore lasciò decidere. Dieci amici furono disponibili, 4 restarono contrari ed erano validi amici. Con sofferenza si finì per dar corso ad una decisione assunta in modo democratico. Propendo per pensare che la democrazia richieda sacrificio personale e rispetto delle regole. Il tempo darà il giudizio più obiettivo.

Era chiaro, in quella situazione, che il centrosinistra avrebbe vinto ma non avrebbe potuto produrre quanto prometteva. Fidava sul numero più che su una reale omogeneità operativa e trasparenza. Il Paese ne avrebbe sofferto ma anche il PAESE doveva imparare a staccarsi da ideologie superate. Si capiva che, in quella circostanza, l’elettorato ancora vischioso avrebbe assicurato consenso a quel centrosinistra.

Eravamo ancora nella fase di CONSERVAZIONE delle “promesse”.

Per conto nostro eravamo decisi ad un’opposizione ferma ma moderata tesa alla soluzione dei problemi del PAESE. AN prometteva opposizione dura.

Ma I DEMOCRATICI locali si erano profilati come un nocciolo duro per il futuro pronti a far valere una cultura più coerente con le esigenze del paese.

18 giugno 2008 Ulisse

martedì 17 giugno 2008

E’ bene ricordare RICORDARE…..Non è utile l’ARROGANZA

NON BASTA L’ENTUSIASMO nella politica

Intanto il DIALOGO, la collaborazione per il rinnovo del modo di fare politica erano diventati una speranza perduta. La POLITICA non può essere un’attività occasionale, saltuaria. Alla base deve avere passione, professionalità, conoscenza.

Deve avere la disponibilità ad esporsi in prima persona, ed a pagare se del caso.

Comunque, l’atteggiamento incline al percorso giudiziario, in alternativa al confronto politico, ha messo in luce le carenze che esistono in campo ISTITUZIONALE.

Chiunque dissentisse sull’incoerenza dei nuovi politici diventava oggetto di denuncia. Ed anche se la GIUSTIZIA riesce a mantenere in sé il suo FONDAMENTO di garanzia, chi viene usato strumentalmente come controparte politica finisce per pagare prezzi enormi.

EMARGINAZIONE, COSTI d’immagine, COSTI FINANZIARI……

C’era stato il tradimento degli obbiettivi: CASA di VETRO – IMPARZIALITÀ’!!!

L’entusiasmo per le vittorie, esisteva ancora in un settore vasto della popolazione e c’era la tendenza a passare sopra alle evidenti vessazioni nei confronti dei malcapitati.

Per iniziativa, sempre dei “ragionatori”, si tentò di far nascere una COMMISSIONE di indagine conoscitiva per verificare i meccanismi in atto e permettere al nuovo SINDACO di imboccare un percorso più riflessivo. Il PDS, allora in minoranza, non fu d’accordo. Era invece d’accordo la LEGA, in CONSIGLIO per la prima volta, con la Sig.ra MADDALENA Benelli e successivamente col Sig. Giuseppe LAVAGGI.

Col PDS ci sarebbe stato il numero sufficiente per nominare La COMMISSIONE.

Il PRI, nel frattempo tolse l’appoggio ufficiale alla GIUNTA ed il proprio rappresentante indipendente, riuscì a svolgere, fino alla conclusione del mandato, un ruolo di mediazione.

Il disorientamento nell’OPINIONE pubblica aveva raggiunto traguardi alti. Il Cittadino non si sentiva più garantito. Dovemmo ricorrere ad uno strumento straordinario: un COMITATO per la PROMOZIONE e la TUTELA della LIBERTÀ’.

I Cittadini trovarono in noi una sede di dialogo, di valutazione, di informazione, di formazione, di sicurezza……

Nel 1995 furono messe le basi, dal COMUNE , per la revisione totale del Piano Regolatore. La revisione non è ancora ultimata, oggi 17 giugno 2008, dopo 11 anni di governo di centrosinistra. Nel 1996, quattro successive indagini giudiziarie, su fatti denunciati alla caduta dell’Amministrazione nel “93, erano giunte alla conclusione che TUTTO ERA REGOLARE. Con un procedimento amministrativo successivo, si dimostrò, invece, che le concessioni rilasciate erano ILLEGITTIME.

La difformità di valutazioni istituzionali, sullo stesso oggetto, riproposta alla PROCURA fu archiviata senza motivazioni e senza informare i ricorrenti.

La stessa fu inviata alla CORTE d’APPELLO di Genova ed ancora, oggi, risulta introvabile. Nel 1996 nacque il Circolo “Democrazia Partecipata” I DEMOCRATICI.

Obiettivo politico: L’IMPARZIALITÀ’ della PUBBLICA AMMINISTRAZIONE a difesa di tutti i Cittadini, di qualsiasi colore……… e l’INFORMAZIONE. Il lavoro continua ancora oggi come nel primo giorno. Nel 2007, alle elezioni, 2350 elettori votarono ancora i sei partiti del centro sinistra ma 2750 non votarono ed i DEMOCRATICI, da soli, raccolsero 500 consensi, senza coperture nazionali. Le cose, nel frattempo, sono cambiate. E’ OPPORTUNO CONOSCERLE.

17 giugno 2008 Ulisse

POTEVA ESSERE UN’OCCASIONE di profondo AMMODERNAMENTO

La crisi strutturale, i profondi contrasti personali, potevano essere vissuti come un’occasione, se ben governate, di rinnovamento della POLITICA.

Ma alcune cose dovevano essere CONSERVATE. Lo spirito profondo della RESISTENZA all’individualismo che diventa violenza, la provata professionalità politica, dovevano essere salvate.

Nel maggio “93 ci fu la caduta dell’Amministrazione. Fu una caduta violenta ed al buio. Non ci fu la disponibilità a mettere tutto sul tavolo, a fare un atto di umiltà generale ed a RAGIONARE. Si preferì buttare all’aria il tavolo, in modo anche irregolare. Ortonovo subì l’affronto del COMMISSARIAMENTO.

Il PDS aveva deciso di andare alle elezioni. La linea del PDS risultò inamovibile, contava sulla sua diversità, ma era una diversità ancora permeata di forte centralismo democratico, non incline ad ammettere errori, non aperto ad un DIALOGO sulle IDEE. Il PRI lavorò, secondo la sua tradizione, per ristabilire rapporti, per informare i Cittadini, per predisporre strumenti di governo imparziali. Nacque “INSIEME”. Non ci convinceva. Era caratterizzato da una forte esigenza di rinnovamento, di entusiasmo, e questo andava bene. Ma c’era scarsa capacità di ascolto, scarsa disponibilità a discernere.

Chi aveva svolto fin’allora attività politica non poté candidarsi. Fu una violenza contro la LIBERTÀ’. Fra una indisponibilità assoluta del PDS a confrontarsi ed una speranza, anche se poco convinta, sul nuovo, il PRI “scelse”, con fatica il nuovo. Senza la scelta repubblicana le elezioni le avrebbe vinte di sicuro il PDS anche se aveva perduto R.C. . Ed il PDS si presentava come un’insufficienza consolidata. “INSIEME” proclamava ufficialmente:

“IL PALAZZO deve diventare una casa di VETRO. I Cittadini devono poter dire: - QUESTA è la mia CASA!

INSIEME vinse le elezioni per 5 voti. Quel PDS perdette le elezioni. Dopo quelle elezioni, così mal costruite, prevalse la RAGIONEVOLEZZA? La GIUNTA fu costruita senza i Repubblicani.

La rabbia, lo spirito di rivalsa, l’astio ……. Cominciarono a sovrastare ogni momento di valutazione, di riflessione ….. Si vide che la scelta del tutto nuovo era stata una scelta di entusiasmi irrazionali. Tutte le energie, nonostante tentativi diversi, furono orientate non verso la TRASPARENZA ma verso la somma di vecchi e nuovi GIUSTIZIALISMI.

Vincitori e vinti si scatenarono contro le fonti di riflessione e di ammodernamento.

Dopo qualche settimana il segretario del PRI, per una valutazione espressa durante il congresso di R.C., ricevette una denuncia di valenza penale, per impulso del neo Sindaco. Dopo un mese circa, ricevette la prima di cinque ORDINANZE di demolizione, relativa ad un fabbricato, considerato, poi, dal TAR, regolare. La denuncia era avvenuta con lettera anonima e con uffici che dimostrarono una solerzia eccezionale. Mentre altre pratiche dormivano con motivazioni ben chiare. Nello stesso anno, il segretario del PRI, ebbe un’altra denuncia, di valenza penale, dal neo Sindaco. Ebbe un’altra denuncia di valenza penale da parte dell’Ufficio Tecnico. Ebbe, infine, una denuncia di valenza. penale da parte di una polizia giudiziaria. Non c’è male come ammodernamento della politica!

Tutte le denunce furono archiviate in quanto i presunti reati risultarono espressione del diritto di critica. Il peso finanziario e morale,di tutte le vicende, però, fu alto e tutto il peso fu scaricato su chi risultò che avesse ragione!

16 giugno 2008 Ulisse

venerdì 13 giugno 2008

NON CONDIVIDIAMO il salto bel BUIO

NON CONDIVIDIAMO NEANCHE LA CHIUSURA

CONOSCERE per DECIDERE

Da tempo, da noi, succedono cose strane. E’ un dato di fatto inoppugnabile. Però, quasi tutti mi sembra …… siano entrati in una logica più disposta a ragionare.

I tentativi di verifica, prima sono stati evitati, poi banalizzati.

Ma i problemi ci sono e grossi. Sono tutti “sottotraccia” e possono esplodere in modo non governato.

La situazione, nel frattempo, è bloccata. Le risorse sono scarse.

I DEMOCRATICI, come loro costume, sono dell’avviso che per migliorare la situazione, bisogna conoscerla bene e poi decidere bene.

L’obiettivo deve essere il recupero, la ripresa della crescita.

Però, senza saper bene la natura e l’entità delle inefficienze, non se ne può uscire. E’ il metodo proprio della DEMOCRAZIA pensierosa della LIBERTÀ per tutti.

Di fronte, ad aspetti, che delineano la difesa della CONSERVAZIONE dell’inefficienza, dell’inefficacia e di un andamento amministrativo che i CITTADINI stanno considerando esasperante, improduttivo, intollerabile ………… si stanno delineando tre percorsi:

Il primo, aggressivo, che sta mettendo in moto, dati i rapporti di forza, un salto nel buio, difficilmente governabile.

Il secondo, che tende a continuare i metodi del passato, fidando sulla maggioranza e senza tener conto della situazione profondamente modificata.

Il terzo che cerca di fare il punto preciso della situazione complessiva, per raccogliere tutte le energie necessarie ad un lavoro di risalita.

I DEMOCRATICI vorrebbero vedere tutti i RIFORMISTI al loro fianco, in un lavoro di miglioramento del sistema.

13 giugno 2008 Ulisse

giovedì 12 giugno 2008

CHI SIAMO? DA DOVE VENIAMO?

DOVE VOGLIAMO ANDARE?

Ma …… i Gruppi politici rappresentativi della popolazione di Ortonovo, rappresentano davvero, oggi, quello che dicono?

Rappresentano quello che dicono i loro STATUTI nazionali? Quello che dicono i loro massimi dirigenti nazionali?

Per chi vuol far politica, oggi, per i giovani in particolare si prospettano 2 o 3 posizioni, al massimo, che abbiano ragionevole definizione:

Quella che intende RIFORMARE le Istituzioni, gli strumenti per arrivare a distribuire il massimo di benessere e di felicità per TUTTI.

Quella che opera per mantenere il massimo di benessere e di felicità per Gruppi particolari.

Quella che opera per raggiungere i primi obiettivi per motivi di GIUSTIZIA senza, rinunciare, per nessun motivo, ad una LIBERTA’ rispettosa delle LIBERTA’ altrui.

Questi ultimi, i terzi, possono trovarsi bene, a seconda delle circostanze create sia nel 1° che nel 2° gruppo soprattutto quando chi professa la GIUSTIZIA sociale, proprio si dimentica di salvaguardare la LIBERTA’. Si possono definire LIBERALDEMOCRATICI . La loro collocazione ideale sarebbe nel 1° gruppo.

Ad Ortonovo, il POTERE che governa da oltre 60 anni, sembra essersi dimenticato di dover garantire GIUSTIZIA e LIBERTA’.

Sembra, da 15 anni in qua, soprattutto orientato a salvaguardare la GIUSTIZIA e la LIBERTA’ solo per qualcuno. E se qualcuno si mette in testa di voler garantire GIUSTIZIA e LIBERTA’ per tutti, quel “QUALCUNO” deve pagarla cara. C’è stato un momento in cui la rottura è stata pesante. E non si è ancora stati capaci di ricostruire.

Ortonovo 11 giugno 2008 Ulisse

UN PO’ DI UMILTA’. Bisogna iniziare a riconoscere i torti.

I Cittadini sono disillusi, sono amareggiati. Hanno diritto a spiegazioni

Far POLITICA nell’interesse del PAESE, comporta riconoscere, volta per volta, i propri torti. Oggi, molti politici si trovano a gestire consenso che deriva loro dal lavoro passato e/o da organizzazioni nazionali. Quel consenso, appare chiaro che oggi sia diventato molto più precario. Il mondo cambia ad una velocità, prima impensata.

Il senso di responsabilità porterebbe a spingere verso una riflessione e ad abbandonare privilegi, oggi indifendibili.

La gente, oggi, è molto sfiduciata, amareggiata, tesa. La gente, quantomeno, ha diritto di sapere.

Sono stati arrestati, ieri l’altro, a MILANO, in una clinica privata, dalla GUARDIA di FINANZA, operatori della Sanità accusati di truffa aggravata, falso in atto pubblico, lesioni gravi e omicidi, aggravati da “particolari crudeltà”.

La cosa appare gravissima. E’ ancor più grave perché accaduta a Milano.

Ma l’opinione pubblica ora attende il lavoro della GIUSTIZIA, senza aggiungere tensione a disorientamento. Nel nostro Paese deve riprendere quota il metodo basato sulla serietà. Non è più consentita l’arroganza. Ovunque emergano irregolarità, deve esistere l’automatica volontà di prenderne atto, di valutare e di rispondere in modo puntuale all’opinione pubblica.

Se non si esaminano i fatti, se non si individuano le connessioni, le cause ……. la situazione sarà destinata ad aggravarsi. Occorre il massimo rispetto per i Cittadini.

Vogliamo informare che il Circolo “Democrazia Partecipata” sta lavorando, come sua consuetudine e nel nostro territorio per una soluzione ragionata dei problemi e per recuperare, al più presto, un percorso costruttivo.

Invitiamo a seguire, soprattutto il nostro BLOG.

Alla fine di giugno ed ai primi di luglio si terranno pubblici incontri che saranno ben definiti e pubblicizzati.

Ortonovo 11 giugno 2008 (bis) Ulisse


IDEE E CONSENSO

In una situazione, come quella descritta, quali sono le Organizzazioni politiche, culturali, ricreative che vogliono farsi carico dei problemi per migliorare il SISTEMA? Non esistono più da tempo i partiti storici. I nuovi faticano ed i Politici sembrano ossessionati dalla ricerca di ruolo personale.

C’è il quadro nazionale e c’è il quadro locale. In prevalenza, nel quadro locale si seguono i riflessi di quello nazionale, ma con poca convinzione, coerenza e decisione perché già quelli non sono splendenti. Quelli che sono abituati a studiare le problematiche, in modo oggettivo, che lanciano IDEE tempestive ed adeguate all’evoluzione in corso, in genere, vengono sopraffatti da chi continua a sopravvivere per i consensi riflessi dall’appartenenza nazionale.

Ed il consenso appare più frutto di appartenenza che di reale capacità di studiare, affrontare e risolvere i problemi delle rispettiva comunità.

Non si può far politica nei ritagli di tempo, chi fa politica deve essere capace di impegnarsi fino in fondo.

I DEMOCRATICI erano usciti dalla logica dei vecchi partiti, esauriti, ma non sono riusciti a trovare interlocutori stabili. Nei momenti elettorali raccolgono consenso, inferiore a quello potenziale, perché hanno radicato la loro immagine operativa ma vengono “risucchiati” da dirigenze fameliche che, con ogni mezzo, cercano di disorientare un elettorato molto sfiduciato.

A livello nazionale, con le ultime elezioni è stata data una bella sterzata, nel campo dei riformatori e nel campo dei moderati. Qualcosa si muove.

E noi aumenteremo la nostra attenzione ai problemi di coerenza con i VALORI pubblicizzati dalle Forze nazionali ed europee. C’è ancora troppa politica basata sulle parole. E’ ancora diffusa la convinzione che si possa rimediare a tutto con le parole. Noi siamo sempre stati convinti ed ancor più lo siamo oggi che in politica non si debba MENTIRE. Ad Ortonovo, in particolare, si è creduto ed, in certi ambienti, si continua a credere che tutto VADA BENE. Si continua a pensare che il credito passato possa essere mantenuto smentendo, a parole, i fatti.

Ma i fatti, oggi, sono chiaramente leggibili da Cittadini più maturi e più liberi.

NON E’ POSSIBILE ANDARE OLTRE con i VETI e le MENZOGNE. IL PRESENTE E’ BLOCCATO ed il FUTURO E’ COMPROMESSO.

I CITTADINI hanno diritto ad analisi precise e complete. Noi continuiamo ad essere convinti che si possa far POLITICA, a servizio del proprio PAESE, solo se si è capaci di stare ad un gioco di SQUADRA, di SVISCERARE fino in fondo i problemi, alla luce del sole e di decidere nell’interesse della COMUNITA’. Ma ……….

Ortonovo 9 giugno 2008 Ulisse

SIAMO, di nuovo, ad un CROCEVIA

Siamo al 3° turno di verifica. Nel 1993 non si volle verificare. Si preferì “buttare all’aria” il tavolo. Nel Consiglio a porte chiuse del 2001, con fatica, si riuscì a verificare ma gli impegni assunti sono stati banalizzati.

Nel 2008?

Una Comunità ha bisogno di vivere, crescere, dare spazio ai giovani, rispettare l’esperienza, utilizzarla al massimo: Le risorse sono calate e bisogna saperle distribuire con equità.

Una Comunità civile crea strumenti di osservazione, di comparazione e di scelte, per migliorare la convivenza sociale.

Una Comunità avanzata programma e dà possibilità di programmare nel tempo riconoscendo che il TEMPO è il miglior GIUDICE per conoscere.

Ad ORTONOVO ed in PROVINCIA della SPEZIA, da quindici anni, non è più così.

Si è interrotto un processo democratico e si è instaurato un processo giudiziario, favorendo gli aspetti peggiori del sistema giudiziario. Viene valorizzato tutto quello che impedisce di arrivare alla GIUSTIZIA.

Il confronto POLITICO era stato ridotto ai minimi termini. La nuova Amministrazione mostra segnali di ravvedimento. Ma fatica. Qui occorre una terapia decisa, decisa e scrupolosa.

Questo Paese ha potenzialità. Ha bisogno di QUALITA’

Ha bisogno di Buona Educazione in tutti i sensi. Ha bisogno di MOBILITA’ regolare e sicura. Ha bisogno di STRADE sicure e pulite. Ha bisogno di PISTE CICLABILI. Ha bisogno di sicurezza per i PEDONI. Ha bisogno di PARCHEGGI dove servono. Ha bisogno di servizi efficienti ed a costi europei. Ha bisogno di uomini politici equilibrati. Ha bisogno di Cittadini sereni. Ha bisogno di FORMATORI e di INFORMATORI.

COME MAI IL PROCESSO DI CRESCITA si è fermato?

CHI e quando ha fermato il normale processo di crescita?

CHI mantiene e potenzia questo blocco di crescita?

Nei primi anni novanta erano arrivati a maturazione due processi in corso da tempo. Da una parte l’esaurimento della spinta propulsiva del comunismo. Dall’altra l’esasperazione di un processo corrotto e corruttivo. Era nato il PDS era nata R.C. Sull’altro lato faticava il coagulo di forze moderate. La componente LIBERAL-DEMOCRATICA più attenta alla salvaguardia di ISTITUZIONI imparziali si era quasi liquefatta. Dopo un’esperienza compromissoria ai danni del Paese si sente maggiore l’esigenza di ISTITUZIONI imparziali perché deve emergere quando il compromesso politico è a danno e quando è a favore del PAESE.

Il capogruppo de “I Democratici”

Ortonovo 7 giugno 2008

giovedì 5 giugno 2008

Don Abbondio.....o Fra Cristoforo....

Non sempre fermarsi significa valutare il proprio tornaconto, come non sempre ciò che si reputa di fare viene letto con il dovuto e classico "beneficio dell'inventario"da parte di chi ascolta.
Io, da presunta " democratica", non voglio leggere nel comportamento di Mario della malfede.
Sento comunque, dopo aver letto il la pagina scritta da Realtà Ortonovese, il desiderio di spezzare una lancia a favore di Battiglia.
La richiesta di convocazione di una conferenza dei Capigruppo per valutare la situazione va sicuramente vista in una logica di maggior chiarimento, che nulla toglie al valore ad al significato espresso con l'interpellanza presentata dal Gruppo Consiliare di Realtà Ortonovese , ma anzi pone la questione in un ambito più ufficiale riconducendola anche nel metodo ad un percorso oggettivamente più condivisibile proprio per la natura del problema che tratta.
E' per questo che preferisco leggere l'operato di Mario più come quello attribuibile a Fra Cristoforo che non come quello ascrivibile a Don Abbondio.....
M.Luisa Corsini

Mario, Capogruppo dei Democratici, precisa:
Il mio giudizio su quello che dice Realtà Ortonovese?
Alcune valutazioni sono condivisibili, altre le considero non precise, altre offensive.
Sarà mia premura specificare il tutto ai lettori.